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Primavera Sound 2024: 10 nomi (scritti in “piccolo”) che non dovreste assolutamente perdervi

today8 Aprile 2024 449

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Mancano poco meno di due mesi al via: la 22esima edizione del Primavera Sound Festival 2024, che torna al caro formato “weekend”, animerà Barcellona dal 29 Maggio al 2 Giungo e noi aficionados non stiamo più nella pelle. Il Festival quest’anno è tornato a strizzare l’occhio alla così detta vecchia guardiaPulp, Vampire Weekend, PJ Harvey, The National, Mitski, Deftones, American Football, Bikini Kill – ma con le orecchie sempre tese all’hyperpop e al new normal che ha caratterizzato le ultime edizioni – Lana del Rey, SZA, Chalie XCX, Jai Paul, Troye Sivan. Quel che è certo è che la qualità resta sempre altissima in tutte le sue declinazioni musicali: dal metal all’elettronica da club, dal pop all’indie il Primavera Sound ogni anno ci stupisce con dei cartel sempre eccellenti ed equamente gender-distribuiti (42,36% di donne, 42,36% di uomini e 15,28% di progetti misti) – pazzesco che nel 2024 questo lo si debba ancora considerare eccezionale.

Ma se è facile orientarsi tra i “grandi” del festival, quelli che hanno mosso i nostri istinti primordiali all’annuncio della Line-Up, è molto meno semplice districarsi fra quei nomi “scritti in piccolo” entro cui molto spesso si trovano sorprese destinate ad accenderci una scintilla (e a farci gasare con gli amici col famoso “io c’ero quando al Primavera Sound non se li filava nessuno”). Con questa mini-guida ci arroghiamo il diritto di suggerirvi 10 nomi di artist* e band che, secondo noi, meritano la vostra curiosità e attenzione:

ARAB STRAP
Pare incredibile che siano scritti in piccolo nel Cartel: band di culto scozzese dietro cui si celano Aidan Moffat (voce) e Malcolm Middleton (chitarra, basso, sax, piano) che dalla fine degli anni ’90 hanno rappresentato un’alternativa dream-slowcore all’ondata brit-pop. Oltre 10 le uscite discografiche della band tra album, live e raccolte e con un nuovo lavoro in uscita nel 2024 dal titolo “I’m totally fine with it don’t give a fuck” , saranno protagonisti del Giovedì al Parc del Forum.

DUSTER
Se di culto vogliamo parlare, se vogliamo altresì rimanere in ambito slowcore, leggere Duster sulla Line-Up fa brillare gli occhi e saltare il cuore: chi infatti alla fine dei nineties si approcciava a certo indie rock introspettivo ha sicuramente viva la leggenda Duster, duo originario di San Jose (California) attivo dal 1996 al 2001, 5 anni con due album e una manciata di EP in cui stavano per affermarsi come nuove divinità del Lo-Fi slowcore, poi lo scioglimento. Ritornati a sorpresa nel 2019 non si sono più fermati e noi non vediamo l’ora di sentirli live, sempre il Giovedì.

MANNEQUIN PUSSY
Ancora il Giovedì imperdibili i Mannequin Pussy, formazione di Philadelphia al quarto album fresco fresco d’uscita su Epitaph Records di Brett Gurewitz (Bad Religion). Il loro sound si pone in un incontro tra l’energia dirompente hardcore punk dei primi due dischi e un elegante alt-rock più maturo e raffinato degli ultimi due lavori.

JESSICA PRATT
Una vera e propria eccezione all’epoca dell’esibizionismo social sfrenato, Jessica Pratt, folk singer dalla voce soave, classe 1987, in maniera molto riservata ed anonima sta per far uscire il suo quarto album su City Slang. Non sa suonare la chitarra ma la suona, non sa leggere la musica ma la sua voce da sogno ne ha stregati tanti, primo fra tutti Tim Presley (White Fence) che l’ha lanciata verso il successo. Se amate atmosfere sognanti revival-psichedeliche, beh, non potete assolutamente mancare al suo live Venerdì 31.

SPACE AFRIKA & RAINY MILLER
Era da un po’ che gli Space Afrika, duo mancuniano dedito all’elettronica downtempo-ambient, e Rainy Miller, volto freschissimo della scena UK grime-rap, si giravano intorno; poi finalmente a fine 2023 esce “A Grisaille Wedding” album collaborativo che fonde i suoni urbani degli Space Afrika alle acrobazie vocali di Rainy Miller, un capolavoro di psichedelia urbana 2.0 che noi non vediamo l’ora di sentire live, sempre Venerdì 31.

MANDY, INDIANA
Il Sabato è forse il giorno più ricco di nomi dal potenziale enorme e i Mandy, Indiana sono tra questi: quartetto di Manchester in cui tappeti di synth e chitarroni shoegaze si incrociano con il francese madrelingua della lead singer Valentine Caulfield. Il sound che esce dal loro album d’esordio “i’ve seen a way” ci riporta in quella Manchester di capannoni industriali scuri e nevrotici dal sound inconfondibile.

MODEL/ACTRIZ
Dei MODEL/ACTRIZ si parla da tempo, specialmente nei sottosuoli di Brooklyn, luogo da cui proviene questo quartetto guidato dal carismatico leader Cole Haden, un performer straordinario dal vivo (chiedere a chi li ha visti al C2C nel 2023). Attivi già dal 2016 con una manciata di singoli ed EP esplodono definitivamente col “Dogsbody” del 2023. Il sound prende a piene mani dal quel sottobosco newyorkese fatto di Industrial e LCD Soundsystem, no wave e Cabaret Voltaire. Imperdibili.

WATER FROM YOUR EYES
Rachel Brown e Nate Amos danno vita al progetto Water From Your Eyes nel 2016 a Chicago iniziando a fare “dance triste” come hanno decodificato loro stessi la propria prima parte di carriera. Quattro dischi piuttosto anonimi, tanta gavetta e poi il trasferimento a Brooklyn dove vengono ingaggiati dalla Matador che produce il loro album del 2023 “Everyone’s Crushed” un mix di lo-fi e psichedelia molto personale.

MONOLAKE
Punto di riferimento della musica elettronica tedesca, Robert Henke aka Monolake, ingegnere del suono con la passione per la clubbing, dal 1995 sforna pietre miliari fra techno minimal e cavalcate dub in pieno stile teutonico, sound perfetto per dare il via alle danze finali del vostro Primavera Sound.

WOLF EYES
Leggendaria creatura creata da Nate Young in una Detroit industriale del 1996, Wolf Eyes è caos, è noise, è sperimentazione totale intorno a suoni allucinati e allucinanti in cui ogni tipo di sonorità negli anni è stata destrutturata, ricampionata e messa in loop per formare nuove forme musicali. Una produzione sconfinata e paesaggi sonori unici per un live non facile ma sicuramente da non perdere.

 

 

 

 

 

 

Written by: Francesco Marinelli

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