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I Ministri @Obihall – 27 novembre 2015

today9 Dicembre 2015 4

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La tappa fiorentina dei Ministri è stata e sarà irripetibile.

Questo per una serie di motivi, primo fra tutti l’assenza del Mighelino nazionale, aka Michele Esposito, batterista della band. Ma anche per i Fast Animals and Slow Kids e il Pan del Diavolo, che hanno calcato il palco dell’Obihall come supporter, per Effe Punto e per aver sentito canzoni che non sentivamo dai concerti del 2009.

Ma andiamo con ordine.

Apri Facebook la mattina di Giovedì e leggi che Michele è stato operato d’urgenza e si trova ricoverato in ospedale, a mangiare semolino. Damn it! Il concerto non viene però annullato, si decide di suonare comunque, anche per Mighelino. E ci chiediamo, come sarà senza di lui?

 

Venerdì sera. Il Pan del Diavolo e i Fast Animals and Slow Kids riscaldano il pubblico, due gruppi tra i più amati dagli italiani, come le cucine Scavolini.

Arriva presto il momento dei Ministri e tutti già sappiamo che sarà un concerto diverso. E lo sarà davvero.

I brani di “Cultura Generale” aprono il concerto ma lasciano ben presto spazio a pezzi che fanno parte della prima esperienza ministrica: “la ballata del lavoro interinale”, “la piazza”, “i nostri uomini ti vedono”, pezzi che non immaginavamo certo di sentire. Per non parlare dell’interpretazione eclatante di “Alexanderplatz” di Battiato.

Pubblico in estasi, anche se è mancato un po’ di pogo (che nella data di Bologna si era fatto sentire eccome. N.d.r.). Ma i fab3 di Milano ci avevano avvertiti: senza il motore della band non sarebbe stato un concerto dei Ministri vero e proprio.

Alla batteria si è seduto l’ultimo Ministro arrivato, Marco Ulcigrai, che per il tour di Cultura Generale affianca i tre alla chitarra, al posto di Effe Punto. Un Effe Punto che però ha fatto da special guest per la data di Firenze, tornando a suonare i pezzi ministrici.

Per “Spingere” invece ha preso in mano le bacchette il buon Aimone, chitarra, voce e percussioni dei Fast Animals and Slow Kids. Non è mancato lo stage diving di Divi e nemmeno la chiusura con “Per abituarsi alla fine”, due momenti fondamentali per far capire al pubblico che “tranquilli, va tutto bene, siamo sempre noi”.

Insomma, una serata che entrerà nella storia dei Ministri e che difficilmente chi era lì potrà dimenticare.

Maila Cocci e Francesco Marinelli

Written by: Redazione

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