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MYSS KETA, la prima donna a dire la messa @ Tenax

today25 Novembre 2019 77

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Ebbene sì, la data toscana di MYSS KETA, il 21 Novembre 2019 al Tenax di Firenze, è stata proprio una messa, citando uno dei suoi brani di maggior successo “XANANAS” (il cui video è stato girato tra Livorno e le spiagge bianche di Rosignano Solvay).

Lei è l’artista italiana senza volto e senza identità, infatti di MYSS KETA si sa davvero poco. Vive a Milano e racconta la vita dei club con riferimenti espliciti a sesso, droghe, politica e personaggi famosi.

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Per il suo anonimato potremmo definirla la SIA italiana ma sarebbe veramente riduttivo. E’ irriverente, provocatoria, eclettica, eccentrica, ironica e fuori da ogni schema.

Canta l’amore libero, la libertà, l’accettazione verso se stessi. Canta delle donne e della bellezza della diversità.

Il suo Paprica XXX Tour, seguito da DNA Concerti, l’ha portata in giro per i club più importanti d’Italia e d’Europa a promuovere l’omonimo album con diversi sold out.

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Album che l’ha vista collaborare con artisti del calibro di Mahmood, Gué Pequeno, Gemitaiz, Luchè, Elodie, Joan Thiele (due delle tante ragazze di Porta Venezia citando, tra le altre, Noemi, Victoria Cabello, La Pina, Paola Iezzi, Roshelle, Cristina Bugatty, Giungla, Beba, le youtuber Greta Menchi, Lilly Meraviglia e Sofia Viscardi ecc).

Siamo andati ad ascoltarla per Orme Radio e ne siamo rimasti estremamente affascinati. Look stravaganti fatti di occhiali da sole e mascherine per coprire il volto. Cambi d’abito e mise succinte e luccicanti.

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MYSS KETA canta, balla e sa come si intrattiene il pubblico. Fa la sensuale e sdrammatizza con la sua audace autoironia, nasconde solo il viso perché non ha paura di lanciare frecciatine con riferimenti espliciti.

Già dalla lunga coda prima di entrare al suo concerto abbiamo avuto modo di osservare i suoi discepoli, i “ketamini” come li chiama lei, la sacerdotessa MYSS KETA: un pubblico eterogeneo, varie fasce d’età, dai giovanissimi agli over, sembra di essere ad un Pride. Ma non fraintendetemi, non parlo di un vero proprio pride LGBTIQ, ma un pride dove ognuno non ha vergogna a mostrare se stesso, a prescindere dal genere e dalla sessualità.

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Questo tour e questo album l’hanno consacrata come un’artista internazionale e sono solo i primi due passi per una lunga e, spero, duratura ascesa nelle classifiche e nella cultura musicale.

Facciamo un grande in bocca al Lupo a MYSS KETA e speriamo di vederla e risentirla molto presto!

Gabriele Santoro

Written by: Redazione

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