OrmeView

“Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa”@ Auditorium FLOG – Firenze 26.09.015

today15 Ottobre 2015 12

Background
share close

Ginevra di Marco. Uno di quei nomi la cui fama è ben più nota del personaggio. Impossibile per qualsiasi rocker figlio degli anni ’80 non ricollegare il suo nome ai C.S.I., nati dall’incontro di due band fondamentali per il rock italiano, che all’inizio degli anni ’90 stavano attraversando un profondo momento di crisi: i CCCP di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni e i Litfiba di Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli. Dalla convergenza di queste anime vengono gettate le basi per qualcosa che lascerà il segno per i 20 anni successivi nella scena alternativa in Italia.

Ginevra si inserisce in questo contesto. Collabora sempre più frequentemente con i C.S.I., per diventare voce solista ed elemento fondante dei P.G.R, naturale evoluzione del Consorzio Suonatori Indipendenti.

La Di Marco, poi, si sgancia da questa esperienza, per intraprendere con il suo compagno di vita, oltre che nella musica, Magnelli, un viaggio alla ricerca delle radici della musica popolare. Con il progetto Stazioni Lunari canta le storie degli oppressi di tutta Italia, dai minatori della Maremma ai braccianti del Sud, le storie delle mondine e le canzoni della Resistenza.

Il suo viaggio nella scoperta dei canti degli oppressi continua oggi. Il 26 settembre, nell’ambito del festival Musica dei Popoli che si tiene all’Auditorium Flog di Firenze fino al 12 novembre, lo spettacolo “Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa” ha permesso al pubblico di una Flog gremita di apprezzare le canzoni di questa famosissima cantante argentina, scomparsa nel 2009, esiliata dal proprio paese nel momento dell’avvento della dittatura militare. Mercedes ha cantato per oltre 50 anni con profonda devozione lo spirito del proprio paese e con amorevole nostalgia il Tucumàn, la sua regione di nascita. Le celeberrime Canciòn de las cosas simples, Balderrama, Alfonsina y el mar, Todo Cambia (in una inedita traduzione italiana) sono state riproposte dalla Di Marco insieme a Stazioni Lunari (al secolo Andrea Maestrelli e – l’immancabile ­ Francesco Magnelli) e Forrò Miòr, ensemble di giovani musicisti che ripropongono nei loro spettacoli la tipica musica del Sudamerica con composizioni inedite, dal bossanova del Brasile al tango argentino. L’unione della voce calda di Ginevra con quella di Nicolas Farruggia ha incantato e coinvolto gli spettatori in un clima di entusiasmo e profonda partecipazione, permettendo di viaggiare nel tempo e nello spazio, risvegliando in ognuno quell’orgoglio di appartenenza alla specie umana, alle popolazioni più autentiche e vicine all’essenza della terra, alla loro sofferenza legata all’oppressione, alla spinta viscerale verso la ribellione e la liberazione. Seguendo il filo rosso della ricerca musicale sulle voci femminili, non è mancato un omaggio a Violeta Parra, autrice della famosa Gracias a la vida, già eseguita da Mercedes Sosa, e di Volver a los diecisiete, dolce poesia d’amore cantata con gli occhi di un’adolescente. Donna Ginevra ha dimostrato ancora una volta di vestire comodamente i panni della interprete di canzoni popolari, con quel respiro di libertà singolare e commovente che nel panorama musicale italiano la rende una voce unica, in grado di rendere con fedeltà e fervore d’animo i canti di lotta e di libertà, pur mantenendo sempre ferme la gentilezza, la grazia e l’originalità che la contraddistinguono.

Grazie Ginevra, il tuo canto è orgoglio per tutte le donne e gli uomini liberi. Un arrivederci alla prossima festa!

Maria Elisa Alessi

Written by: Redazione

Rate it

0%