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20 of 2020: La classifica dei 20 migliori album a cura di Germi

today30 Dicembre 2020 24

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Addio 2020, non ci mancherai! Un anno terribile, ai limiti del distopico che non rimpiangeremo ma che ricorderemo sicuramente come uno dei peggiori della nostra vita. L’anno della pandemia da Covid-19 che ha cancellato ogni tentativo di vita sociale, l’anno dei lockdown e dei vari “restate a casa”. Un anno sicuramente difficile, strano, che ha messo a dura prova la psiche umana e che ci ha visti costretti a fare i conti con noi stessi.Musicalmente il 2020 lo ricorderemo per la (quasi) totale assenza di concerti e festival, un anno drammatico per il settore delle arti e dello spettacolo.

Ma è stato anche un anno in cui spesso la musica ci ha dato una speranza, un conforto. E’ stato un anno di musica composta in casa come lo splendido album di Fiona Apple, suonato con ogni sorta di strumento immaginabile per liberare ogni donna attraverso un mix di pop melodiosamente dissonante

Un anno che ha visto confermarsi ed affermarsi la rivincita dei “chitarroni” potenti, distorti, di vecchia e nuova ribellione punk: IDLES e Fontaines D.C. in primis hanno realizzato due autentici capolavori detonanti e maturi, un inquieto Bob Mould ci ricorda che non si è mai troppo boomer per suonare e cantare magistralmente l’hardcore mentre dei profetici Algiers si spingono oltre con contaminazioni di beat sintetici e drum machine.

Il 2020 è stato l’anno dei ritorni attesissimi di King Krule e Tame Impala che non hanno certo deluso le aspettative. L’anno della conferma che Yves Tumor è un artista immenso, mutante e visionario nel suo fondere art-rock e pop sperimentale, l’anno della nuova linfa vitale dell’indie-rock dei Porridge Radio e dell’avant-noise-pop della geniale Mica Levi, Micachu per gli amici con il “nuovo” progetto Good Sad Happy Bad. Anche l’elettronica quest’anno ci ha ampiamente tenuto compagnia nei nostri deliri casalinghi con i ritorni di un rinnovato Caribou, più intimista e vulnerabile ma sempre danzereccio e di Daniel Lopatin, al secolo Oneohtrix Point Never, con la sua evocativa mistica da campionatore fatta di frammenti beat in mezzo ad un mare di melodia elettronica.

Chiusi in casa ad ascoltare musica che ci facesse compagnia è stato un mood che ha accompagnato molti di noi: tra questa musica sicuramente il nuovo Jazz contaminato di matrice prettamente UK l’ha fatta da padrone, segno che questa “scena” è quanto mai in fermento con sua maestà Shabaka Hutchings tornato a suonare col collettivo Sudafricano degli Ancestors o come i Melt Yourself Down, “orfani” (si fa per dire!) proprio di quello Shabaka Hutchings, che ci dimostrano quanto la contaminazioni tra generi sia la base di ogni innovazione musicale.

E’ stato un anno d’oro anche per la Black Music col ritorno prepotente e spavaldo dei Run The Jewels, la vulnerabilità R&B di Moses Sumney e l’emblematica e collettiva dub-gospel dei Mourning [A] Blkstar.

Ma il 2020 è stato soprattutto l’anno di Black Lives Matter, movimento di protesta contro un razzismo sistemico quanto mai radicato soprattutto negli Stati Uniti e che vede la sua naturale sonorizzazione nei SAULT, collettivo britannico di cui non si sa praticamente nulla, ma che quest’anno hanno pubblicato due meravigliosi dischi militanza politica, di lotta e di rivoluzione in cui la musica fa venir voglia di ballare: soul, hip-hop, funk, club music, atmosfere “seventies” a ricordarci che, in fin dei conti, questo 2020 ci lascia comunque la speranza di un domani migliore.


Di seguito il classico listone senza ordine d’arrivo (non è una competizione!) dei dischi più belli del 2020 secondo noi:

Fontaines D.C. – A Heroe’s Death (Partisan Records)
IDLES – Ultra Mono (Partisan Records)
Yves Tumor – Heaven To A Tortured Mind (Warp Records)
SAULT – Untiteled (Black Is/Rise) (Forever Living Originals)
Fiona Apple – Fetch The Bolt Cutters (Epic)
Caribou – Suddenly (City Slang)
Tame Impala – The Slow Rush (Modular Recordings)
King Krule – Man Alive! (XL Recordings)
Bob Mould – Blue Hearts (Merge Records)
Algiers – There Is No Year (Matador Records)
Porridge Radio – Every Bad (Secretly Canadian)
Mourning [A] BLKstar – The Cycle (Don Giovanni Records)
Shabaka And The Ancestors – We Are Sent Here By History (UMG Recordings)
Moses Sumney – Græ (Jagjaguwar)
Oneohtrix Point Never – Magic Oneohtrix Point Never (Warp Records)
Protomartyr – Ultimate Success Today (Domino Recordings)
Metz – Atlas Vending (Sub Pop Records)
Melt Yourself Down – 100% Yes (Decca Records)
Run The Jewels – RTJ4 (Jewell Runners/BMG)
Good Sad Happy Bad – Shades (Textile Records)

Francesco Marinelli

Written by: Redazione

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