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Beach Fossils + Nervous Conditions @ Locomotiv Club || 11.09.2017

today12 Settembre 2017 11

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E’ un piovoso Lunedì preautunnale, sono senza patente e con pochi soldi in tasca post vacanze. Tutto lascia presagire al classico Lunedì sera fatto di Divano & Netflix, standard ormai consolidato e tutt’altro che tedioso, quando un messaggio fa crollare tutte le certezze di una serata tranquilla e rilassante: “macchinata per i Beach Fossils, ci sei?”. In un attimo la mia amica Costanza ha fatto crollare le mie speranze di riposo alimentando, però, un’adrenalina vibrante pari a quella che lascia l’ultimo lavoro della band Newyorchese, Somersault, già Disco della Settimana su Orme Radio. E così, sprezzante di un rischio tempesta pressoché certo, inforco la mia bicicletta, prendo un treno, arrivo al punto di ritrovo e in un attimo siamo in macchina alla volta del Locomotiv. Giusto il tempo di gustarci la deliziosa pizza del chioschetto dietro il famoso club Bolognese, che siamo dentro appena in tempo per del live dei Nervous Conditions, interessante collettivo di Cambridge in apertura ai Beach Fossils. Il loro sound abrasivo e corale fonde vocalità quasi screamo alla WU LYF del cantante nonchè istrionico frontman Connor Browne ad arrangiamenti ossessivi dall’attitudine noise realizzati, oltre che con le classiche chitarre fuzzose, con violino e sassofono. Il risultato è coinvolgente. Un nome da appuntare.
Cambio palco, il tempo di una sigaretta che i nostri finalmente salgono on stage: poca scena, niente coreografie ne grafiche proiettate o giochi di luci. Semplicità e potenza. Sta tutto qua il segreto di una band che, specialmente con gli ultimi due lavori, si è affermata come una delle realtà più interessanti del panorama underground americano. L’inizio è subito affidato ad una bomba da 3 punti, Generational Synthetic, secondo prepotente estratto del loro penultimo disco Clash the Truth del 2013.  Da qui in poi sarà un’alternanza abilmente costruita tra le burrascose e caustiche melodie del primo disco (Moments, What A Pleasure, Calyer), sonorità tipicamente post-punk New York del secondo (Careless, Sleep Apnea) e quasi per intero il nuovo, maturo e sperimentale ultimo disco, quel Somersault già candidato a disco dell’anno.
Canonica pausa ed al rientro per acclamazione sul palco c’è tempo anche per qualche sketch di pura follia: attacco subito con cover di Everything in Its Right Place dei Radiohead, parodia del tema de “Il Signore degli Anelli“, chiamata sul palco di un fantomatico “Noel Gallagher” (‘Rest in Peace Noel Gallagher‘) che altri non era se non il pazzo leader dei Nervosu Conditions, Connor Browne, il quale imbraccia la chitarra per lanciare lui e tutti i Beach Fossils in un’alcolica reinterpretazione di Smell Like Teen Spirit. Pubblico in delirio. Il finale è affidato, comunque, a due dei più bei pezzi della band americana, Crashed Out e Daydream, che ci ricordano che far diventare un Lunedì ancora più impegnativo di quanto non lo sia già ne è valsa proprio la pena.

Francesco Marinelli

Written by: Redazione

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